LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Amina Narimi
|
||||||
Ognuno è vicino alla sua polvere Di ricchezze private, di carezze intimamente clamorose
Vivo ciò che ama: l’ossigeno e due pietre Nude. Nel corpo della montagna Stanotte è nevicato sul punto di piangere Ma non avevo il libro delle preghiere E il mattino ha cancellato come vento Le impronte al primo sole.
Lo sguardo azzurro Acqua che si ritira Nel bianco delle rose d’altura
Alla vertigine della libertà Tornerò nel bosco a far notte Per la speranza dei cervi Per la continuità del volo E l’ultrasuono- tremendo Nell’orecchio del cielo- Intorno al silenzio Che rimargina L’impossibile morire.
|
|